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11 REGOLE..... RISPOSTA AL SIGNOR ARBORE

3/2/2015
Vede caro signor Alessandro, come già detto io aborro l'ipocrisia, l'utopia e quella filosofia teoretica propria di certi personaggi che abbondano nel mondo del calcio e che si muovono privi della realtà, dei problemi e della natura che lo compongono. Di contro, io,per cultura, sono un pragmatico , sono concreto e realista, per chi mi conosce sono umile e rispettoso, non giudico , ne sono un dogmatico, quindi mi limito solo ad osservare. Questo è il mio modus vivendi. Quindi restando con i piedi ben piantati per terra alla stregua di ogni buon Ragiunatt milanese, senza filosofeggiare o volare alto,le voglio dire : ma quale metodo Wein, metodo Castello o quant'altro? su quale campo li ha visti mai applicare e da chi?. Se lei vuole, io sarò ben lieto di accompagnarla su qualche campo di calcio per osservare come " allenano " i nostri piccoli quelli che io chiamo e continuerò a chiamare pseudo tecnici ( con tutto il rispetto dovuto alla persona ) che avranno sì qualcosa da insegnarmi , ma qualcosa che non voglio assolutamente apprendere e cui mai affiderei un bambino da allenare. Guardi signor Arbore, io ho risposto al signor Crisafulli senza alcun intento polemico, soltanto , come penso sia lecito, esprimendo un mio pensiero, scevro da qualsiasi tipo di interesse. Per ultimo vorrei anche dirle che io non ho mai parlato di denaro nel senso da lei inteso, ma di una diversa organizzazione, di più serietà, professionalità e competenza da parte degli addetti ai lavori, proprio al fine di formare i nostri giovani e non per vincere chè in fin dei conti è pur sempre una parte importante del gioco. E' quindi palese a tutti che se ci vogliono certe caratteristiche importanti professionali per formare i bambini prima sotto l'aspetto umano e poi in quello sportivo, queste devono essere adeguatamente remunerate e non ci si può affidare a persone solo piene di buona volontà e passione ma prive di ogni preparazione adeguata per comunicare ed insegnare ai bambini regole morali, tecniche e comportamentali, che per tutti, anche per un genitore, oggi è la cosa più difficile che ci sia. Tutto il resto lo lascio a quegli ingenui creduloni che ancora non si accorgono di certe negatività che circondano oggi il mondo del calcio, come certi affabulatori responsabili di settori giovanili che pur di incassare una retta in più favoleggiano ai poveri genitori di splendidi futuri calcistici per i loro marmocchi. Ora caro signor Alessandro non si dia pena per me, perchè sono abituato ad essere crudamente attaccato da personaggi del calcio che non condividono le mie idee, ne ritengo opportuno occupare questo prezioso spazio per le nostre diatribe che non possono interessare a nessuno. Se ritiene invece di avere uno scambio di pensiero con me sul modo di" fare calcio " la autorizzo a chiedere la mia Mail alla redazione.
Cordialità, Vittorio Patruno.

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