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REAL MILANO INFORMA

5/11/2015
Ieri 4 novembre è concluso il rapporto di collaborazione tra il Real Milano e il mister Michele Ardito.- I risultati conseguiti dalla squadra nelle nove partite giocate, cioè sei sconfitte, due vittorie e un pareggio sono state considerate elemento determinante l’esonero dell’allenatore in relazione alle potenzialità della squadra.- Come al solito nel pianeta calcio questi avvicendamenti lasciano sempre irrisolto il quesito se le colpe sono da attribuire al mister, alla squadra, alla dirigenza, ecc….- Secondo la mia personale opinione c’è stata una carenza all’inizio del rapporto che potrebbe essere attribuita a trascuratezza. Infatti due stagioni or sono quando vigeva l’obbligo di schierare tra i quattro fuori quota almeno un 95, il Real Milano schierava ben tre 96 di cui due quasi in pianta stabile ed uno sporadicamente, ma tutti si allenavano con la prima squadra e solo di rado venivano impiegati in juniores e solo quando occorreva far risultato. La scorsa stagione, i tre 96 titolari unitamente a qualche altro, erano considerati tra i migliori del girone e ovviamente rispetto ad altri di pari età in altre formazioni possedevano un anno di esperienza in più. Però nella scorsa stagione non si è avuta la lungimiranza di prevedere l’innesto di un paio di nati nel 97 e pertanto quest’anno ad inizio stagione, la società avrebbe dovuto potenziare al squadra non solo con l’innesto di almeno tre 97 ma anche con un paio di nati nel 98, in pianta stabile, attingendo soprattutto al mercato esterno dato che, come già detto la scorsa stagione non abbiamo inserito alcun 97. Oggi dal nostro vivaio di 97 e 98 da inserire in prima squadra al momento attuale non ve ne sono. O se qualcuno c’è si sta disimpegnandosi in juniores che è ottima palestra per il salto di qualità, ma non è ancora pronto per giocare in eccellenza, magari tra un mese lo potrà essere. Poi per il resto Ardito avrà avuto anche le sue colpe, non avrà saputo cogliere alcuni stati d’animo in seno a qualche giocatore che ha reso al di sotto delle aspettative, ecc..ecc.., però si è seduto in panchina con il materiale umano che la società gli ha messo a disposizione e, forse in modo rischioso, ha accettato la rosa così come è anche lui trascurando il grosso ( per conto mio ) problema dello schieramento dei fuori quota che in Lombardia prevede l’impiego di quattro unità in campo ma che in pratica condiziona, e non poco, scelte che spesso si rivelano inadeguate o comunque suscettibili di opinabilità in un contesto dove non c’è controprova.-
Al suo posto è stato ingaggiato Umberto Cortellazzi e ricordo un curioso particolare. Otto stagioni or sono conobbi Cortellazzi che era stato convocato presso lo studio dell’Avvocato Di Pasquale presidente dell’allora Crescenzago, per sondare la possibilità di affidargli la squadra appena retrocessa dall’eccellenza. Il mister disse che ne era lusingato dall’offerta ma era in trattative per una categoria superiore se non ricordo male al Saronno o al Vigevano e solo se la stessa non fosse andata in porto avrebbe accettato. La cosa andò in porto e Cortellazzi conseguì ottimi risultati. Al che Angelo Di Pasquale chiamò Ardito, di provenienza dal settore giovanile del Peschiera, dove aveva vinto un campionato allievi provinciale e gli affidò la squadra. Oggi Cortellazzi viene nominato al posto di Ardito come fosse un segno del destino.-

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